Quante volte passando davanti ad un ristorante abbiamo
pensato: “L’aspetto è bello, ma che cosa
vi si mangerà? E sarà buono?”
Per rispondere a queste domande è nato Sluurpy, un'applicazione - per web e per mobile, che non solo
pubblica i menù originali di più di
100.000 locali, come ci assicura l’inventore Simone Giovannini, giovane
bolognese che nel 2013 ha avuto l’ispirazione, assieme a suo fratello, di dar
vita, a questo sito.
"Eravamo ancora studenti, dovevamo ordinare una pizza da asporto e siamo
andati in confusione quando ci siamo resi conto che non avevamo il menù e
quindi non sapevamo che cosa chiedere, se non la solita Margherita” - ci racconta.
Dall'aver dimenticato la pizza preferita dell'asporto
sotto casa al notare che la impossibilità di consultare a proprio piacimento il
menu di un locale fosse effettivamente un problema, il passo è stato breve.
"Inizialmente
la nostra idea era quella di digitalizzare i menu di tutti i take-away d'Italia-
prosegue
Simone – facendo così un servizio per i
fuori sede, per gli studenti, ma anche per i professionisti single che molto
spesso non hanno tempo o voglia di cucinare.
Abbiamo pensato di coinvolgere, per sviluppare il progetto, la stessa platea alla quale volevamo rivolgerci inizialmente: gli studenti, ed abbiamo creato una specie di gioco.
Abbiamo pensato di coinvolgere, per sviluppare il progetto, la stessa platea alla quale volevamo rivolgerci inizialmente: gli studenti, ed abbiamo creato una specie di gioco.
In ogni grande
città italiana sono nati dei gruppi di studenti, delle vere e proprie squadre,
che si sono sfidate a chi raccoglieva il maggior numero di menù.
Facendo leva su
temi come allegria e convivialità, oltre che la sana competizione, siamo
riusciti a portare a casa i primi 8 000 menu, ma la cosa più entusiasmante è
che questo gioco con il passaparola si è diffuso in tutte le parti d’Italia. Abbiamo
capito di aver raggiunto il nostro scopo quando abbiamo visto che per una sorta
di “viralità"; molti ristoranti, rendendosi conto di quello che stava
succedendo, della nascita di un nuovo attore del sistema, hanno cominciato ad
inviare autonomamente i loro menu, così come hanno fatto utenti anonimi,
segnalando magari quello del proprio ristorante preferito.
Come dicevo in
quattro anni circa, siamo arrivati a oltre 100.000
menu, tra le scannerizzazioni dei cartacei e le trasposizioni online dei
digitali, ed anche l’audience è entusiasmante: - 1.800.000 di utenti unici registrati alla newsletter
Avete previsto anche degli aggiornamenti stagionali? -
"Certamente - mi risponde- anzi, molto spesso sono gli stessi ristoranti a mandarci i menu
aggiornati. Stiamo però studiando un modo per poter aumentare l'automatismo di
questo progetto, e allo stesso tempo siamo quasi al varo di un
"bollino" che certifichi i menu più aggiornati per segnalare
all'utente da quanto tempo è stata inserita la nuova carta".
Ma l’aspetto più importante di questo progetto, a cui gli
ideatori tengono particolarmente, è che il servizio offerto a Ristoranti,
Pizzerie e Take-away è totalmente
gratuito ed è diventato poi così trasversale da unire le rosticcerie ai
ristoranti stellati in un regime di assoluta democrazia, dove a farla da
padrone è appunto il menu.
"Questa democrazia- ci spiega Simone- non sempre è stata apprezzata, soprattutto dai ristoranti stellati o
comunque di un certo livello, che non gradivano di essere messi accanto alla
rosticceria o al kebab di turno. Per questo abbiamo escogitato lo
Sluurpometro, un nome che ricorda indici di gradimento da programmi tv
anni '90, ma che in realtà non è altro che un algoritmo. La sua
funzione è settorializzare; ovvero per ogni ristorante scandagliare il web alla
ricerca di ogni informazione e recensione, unendo poi queste informazioni in
un'unica scheda prima, e in un unico voto poi. Un voto che nasce però non mettendo
sullo stesso piano Tripadvisor e la Guida Michelin, ma parametrando
l'importanza di ogni opinione, creando così un voto complessivo che tenga conto
dello spessore differente delle varie fonti".
Gianluigi Pagano
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